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lunedì 17 giugno 2013

TEMA LIBERO

  



VIOLA



“Ho sfilato le autoreggenti dal cassetto, mentre voi vi stavate chiedendo come mai il mondo cambiò all’inizio del secolo scorso, ho infilato una gonna abbastanza lunga da sembrare una signora per bene, mentre il fascismo s’impadroniva del nostro paese, ho allacciato la cintura al penultimo buco, mentre Luce ti chiedeva com’è stato possibile dare tanta fiducia a un uomo solo, il mio profumo sulla piega del collo e ai lati del viso mentre il più perverso piano criminale sostituiva la legge e macchiava di sangue l’ Europa, il rossetto spalmato sulle labbra, la camicia bianca trasparente e voi ancora chiusi dove quel mondo non esiste più e di lui si può solo leggere sui libri.

Mi sono avvicinata alla porta perché volevo salutarvi, mi sembrava giusto farlo, ma le vostre risate complici erano più spesse di un muro da scavalcare. Ho attraversato il corridoio camminando all’indietro per qualche metro, barcollando sui tacchi in modo pericoloso, poi come se fossi stata inseguita dal fuoco mi sono precipitata fuori casa chiudendomi la porta dietro la schiena. Ho aspettato immobile sul pianerottolo che qualcosa dentro di me scattasse, che mi facesse scendere le scale, salire in macchina per raggiungere uno sconosciuto mentre mio marito e mia figlia terminavano una tesina di storia.”

 Tratto da “Un uso qualunque di te” di Sara Rattaro.

 

Un personaggio, Viola, che racchiude dentro di sé tanti aspetti, spesso contrastanti fra loro.  Un viaggio dentro le emozioni, le inquietudini, le debolezze, le inadeguatezze  e…il riscatto di una donna. Viola ti cattura, ti intrappola, ti interroga. Ti  esplode (letteralmente) e ti rimane in testa. Non è facile dimenticare questo romanzo. Questo, perlomeno, è quanto successo a me. Coraggiosa e bravissima la scrittrice nel trattare un tema simile!
Carlè



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